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Il termine White list indica tutte quelle persone affidabili con le quali non si incorre in possibili problematiche dopo la stipula di un contratto, al contrario delle black list.

Nello specifico, le white list sono degli elenchi rilasciati dalle Prefetture italiane, alle quali possono registrarsi le imprese che sono attive in settori considerati ad alto rischio di infiltrazione mafiosa. L’iscrizione a una di esse consente all’impresa o alla società iscritta ad una white list di non dover richiedere la certificazione antimafia che comprende Informazione Antimafia e Comunicazione Antimafia Obbligatoria, per permettergli di partecipare alle gare di appalto pubbliche o comunque per lavorare con enti pubblici, amministrazioni o con società private.

L’obiettivo delle White list è quindi quello di semplificare le procedure di controllo durante le gare e quindi agevolare le documentazioni da presentare per parteciparvi.

A cosa servono le white list

Come già detto uno dei vantaggi dell’iscrizione a una white list è quello di permette di velocizzare e semplificare le procedure documentali per lo svolgimento delle gare d’appalto, ma non p finita qui. Queste rubriche rappresentano una potenziale e gigantesca banca dati grazie a una serie di informazioni che vengono fornite alle Prefetture. Le aziende non iscritte infatti, non hanno la possibilità di partecipare alle gare, e tantomeno di farsi affidare lavori di subappalto.

Cosa dice la legislatura

Per controllare i parametri, i vincoli, l’ambito di applicazione e i destinatari delle White list esiste una legislatura indetta dal Decreto del Presidente del consiglio dei Ministri del 18 aprile 2013. Questo definisce appunto “Le modalità per l’istituzione e l’aggiornamento degli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa, di cui all’articolo 1, comma 52, della legge 6 novembre 2012, n.190”. Il decreto sancisce quindi le regole e le modalità per iscriversi e aggiornare gli elenchi di ciascuna prefettura e le verifiche necessarie per il controllo dei requisiti.

La legislatura definisce quindi:

  • L’ambito di applicazione;
  • Istituzione dell’elenco e condizioni di iscrizione;
  • Procedimento di iscrizione;
  • Modalità di adempimento degli obblighi di comunicazione:

Quali attività possono quindi iscriversi alle White list?

  • Autotrasporto per conto di terzi;
  • Fornitura di ferro lavorato;
  • Confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume;
  • Trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento rifiuti per conto di terzi;
  • Estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti;
  • Noli a caldo/ noli a freddo di macchinari.

Queste sono quindi le informazioni utili da conoscere riguardo una White list. Per ulteriori approfondimenti, o per richiedere  un nostro consulto, non esitate a contattarci cliccando qui!