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Gli operatori di sicurezza, siano essi vigilantes, guardie giurate o altre figure professionali che operano nel settore della sicurezza privata, ricoprono un ruolo fondamentale nella protezione di persone, beni e proprietà. Tuttavia, la loro attività non è priva di responsabilità. Infatti, la responsabilità legale degli operatori di sicurezza è un aspetto cruciale che deve essere affrontato con consapevolezza e competenza.

In questo articolo, esploreremo cosa prevede la normativa in merito alla responsabilità legale degli operatori di sicurezza, quali sono i rischi legali che possono affrontare e come tutelarsi.

La normativa che regola la sicurezza privata

La sicurezza privata in Italia è regolata principalmente dalla Legge 31 maggio 1965, n. 565, che disciplina la vigilanza privata e l’operato degli operatori di sicurezza. Secondo questa legge, le aziende di vigilanza privata devono essere autorizzate dalla Prefettura e devono operare seguendo normative stringenti relative alla formazione, all’armamento e alle modalità operative degli operatori.

Inoltre, gli operatori di sicurezza sono soggetti al Codice Civile e al Codice Penale, e devono agire nel rispetto delle normative legate alla privacy, alla tutela dei diritti dei cittadini e alla proporzionalità nelle azioni difensive.

Responsabilità legale degli operatori di sicurezza: gli ambiti principali

Gli operatori di sicurezza, come qualsiasi altro professionista, sono soggetti alla responsabilità civile. Ciò significa che, in caso di danni causati a terzi durante l’esercizio delle loro funzioni, possono essere chiamati a rispondere per danni patrimoniali o non patrimoniali causati da azioni illegittime o da negligenza.

In particolare, l’operatore di sicurezza è responsabile se, durante il servizio, agisce in modo imprudente, provocando danni a persone o cose. Ad esempio, se un vigilante, durante il servizio, utilizza la forza in modo eccessivo o ingiustificato, potrebbe essere ritenuto responsabile di danni fisici a terzi.

Le aziende di sicurezza stesse, in quanto responsabili del comportamento dei propri dipendenti, possono essere coinvolte in un processo di responsabilità civile e quindi obbligate a risarcire i danni provocati dalle azioni di un proprio operatore.

Responsabilità penale

Oltre alla responsabilità civile, gli operatori di sicurezza sono anche soggetti alla responsabilità penale. Ciò implica che se un operatore di sicurezza commette un atto illecito, come l’uso della violenza eccessiva o la violazione della privacy di una persona, può essere perseguito penalmente. In questi casi, l’operatore rischia condanne penali come il reato di abuso d’ufficio, lesioni personali o violazione della libertà personale.

Ad esempio, in situazioni di arresto o trattenimento di una persona sospetta, l’operatore di sicurezza deve agire nel rispetto delle leggi e dei diritti umani. Un’azione eccessiva, come l’uso di forza fisica oltre i limiti stabiliti, potrebbe configurarsi come reato di abuso di potere.

Responsabilità amministrativa e disciplinare

Gli operatori di sicurezza sono anche soggetti a responsabilità amministrativa e disciplinare all’interno della loro azienda di appartenenza. Le violazioni delle norme aziendali, come l’assenza di regolare formazione, la mancata applicazione delle procedure interne o l’abbandono del posto di lavoro, possono comportare provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro.

Inoltre, l’azienda di sicurezza ha l’obbligo di assicurarsi che tutti i propri dipendenti siano adeguatamente formati e abbiano ricevuto la formazione necessaria per svolgere il lavoro in modo sicuro e nel rispetto delle normative legali. Qualora un operatore di sicurezza commetta un errore dovuto a una formazione insufficiente, l’azienda potrebbe essere ritenuta responsabile amministrativamente.

Come tutelarsi e rispettare la normativa

Per ridurre al minimo i rischi legali, gli operatori di sicurezza devono seguire corsi di formazione periodici che li aggiornano sulle normative in vigore, sulla gestione delle emergenze, sulle procedure operative standard e sulle buone pratiche professionali. La formazione continua aiuta gli operatori a comprendere meglio il loro ruolo e le responsabilità a cui sono soggetti, riducendo il rischio di errori e violazioni.

Le aziende di sicurezza devono definire procedure operative chiare e standardizzate che gli operatori devono seguire.

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